True colours
Una volta ho letto un articolo di Muñoz Molina. Il tipo va negli USA e riempie la schedina di immigrazione. Dove dice gruppo etnico sbarra bianco, o caucasian, o quel che è. L'agente lo guarda in faccia, pensa maddeché, cancella e sbarra "latino". Una dura lezione di vita. Non so se mi piace "latinos", ma direi che bianchi proprio no...
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04:13
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Uru-guai
Ecco, dopo lo squallido calembour... L'Uruguay ha un piano: costruire due, anzi tre fabbriche di pasta di cellulosa. Gli eucalipti crescono, la gente vuole carta, lo spazio c'è... vai. Il problema è che lo spazio sta sul fiume Uruguay, che fa da confine con noi. Per la precisione dalle parti di Fray Bentos (nell'angoletto a sinistra). Quelli dell'altra sponda (noi) non sono entusiasti del progettino: le fabbriche sbiancherebbero con cloro e sputerebbero fuori ennemila tonnellate di acquetta ricca in sostanza organica nel fiume condominiale. La Banca Mondiale che è quella che mette parte dei soldi invece dice che non c'è problema, così come il governo uruguagio. Insomma, la situazione è pregna di sviluppi futuri poco rassicuranti. Dal lato argentino hanno iniziato a protestare picchettando i ponti internazionali, prima uno, adesso tre, rovinando parte delle vacanze a diversi uruguaiofili e il lavoro ai loro ospiti. All'escalation pontile apparentemente non c'è rimedio politico, anzi. C'è tutta una fauna di funzionari che spara dichiarazioni a raffica, e molto poco concilianti, quando non demenziali (spostatele un po' più giù, un po' più a destra...). C'è gente che viene a calmare le acque (Greenpeace per esempio, e il sindaco di Pontevedra, Galicia, Spain, che aveva una fabbrichetta simile dentro la rìa di casa). Insomma di tutto meno quello che dovrebbe esserci, cioè qualche riunione a un livello sufficientemente alto per dire bè, vediamo come ci si mette d'accordo. A complicare la diplomazia ci mancavano i rumori persistenti di accordi bilaterali dell'Uruguay con la Perfida Superpotenza, a scavalco del Mercosur. A schifìo finisce?
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03:29
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Cordoba rafting
"A Roma quando fa due gocce d'acqua non si circola". Non solo a Roma. Vabbè, non erano due gocce d'acqua, erano quasi 90 mm in mezza giornata. Ma in fondo uno si sente a casa. La foto è della
Mañana de Cordoba.
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03:26
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Temperanza
Sotto Natale abbiamo avuto un tumulto generale contro una serie di passi falsi del governo. Il tumulto è ovviamente limitato ai quattro gatti dell'opposizione e ai media locali - se fosse stato per strada lo avresti visto al tiggì con un titolo suggestivo - e solo a quelli. Si tratta del progettino governativo di modificare la composizione del consiglio della magistratura, eliminando un po' di consiglieri (costano troppo, s'è detto). Ma oh surprise, la quota "maggioranza" rimane intatta. Conseguenza, per avere i due terzi dei voti del consiglio necessari per approvare qualsicosa, c'è bisogno che il gov. sia d'accordo. L'opposizione è insorta, i giornali finalmente hanno avuto un argomento concreto su cui martellare (non i soliti maltrattamenti dal ministro dell'interno) e da una settimana non parlano d'altro. Persino un paio di deputati del presi si son fatti venire lo scrupolo. La reazione dall'altra parte non è stata molto composta. I dubbiosi si son beccati del cospiratore, gli altri remano contro, l'opposizione è quella che ha affondato il paese e persino il vicepresidente è una serpe in seno. Questo non ha calmato gli animi, evidentemente. Ad ogni buon conto, più o meno da natale in qua tutti questi sono stati lasciati a parlare da soli - il governo non ha esattamente un rapporto fluido con l'informazione pubblica e/o i dibattiti - il progettino torna in campo a febbraio dopo le vacanze e vedremo. "Bisogna governare pensandosi all'opposizione". Ssì, vabbè.
Escrito por marigold a las
00:47
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