Dal Corriere di giovedì:
E' la seconda volta di seguito che la ragazzetta seduta accanto a me nel cyber scrive mail accorate a un maltrattatore sentimentale. Due ragazzette diverse. Gli stessi errori di ortografia. Le lasciano perché sono dei puristi?
Vai a un compleanno (under 40, uno degli ultimi), ti ritrovi in un angoletto col tuo ex-capo e uno sconosciuto e qual è l'argomento della conversazione? La figa! diranno subito etc etc. No, i trigliceridi. E le LDL, e l'acido urico, e la glicemia. Con perle da riunione di autocoscienza del tipo "non volevo andare in palestra, ma lì ho conosciuto tante persone nella stessa mia condizione che adesso ci vado volentieri!" e "quando ti dicono che dopodomani ti saltano le coronarie vedi le cose in modo diverso". Sa-prai per-ché - peppe-ppè-re-ppèèè...
Ieri mi sono fatto la barba, messo il dopobarba caro, il miglior look coloniale ("sto qua in vacanza, indigeni!") e sono andato dal Trombone, a farmi dire che non hanno più bisogno dei miei servigi; anzi, dei miei e di quelli di mia moglie, i famosi due piccioni - o polli?. La Segretaria Inetta, che mi ha ricevuto - il T. aveva una di Quelle Riunioni - non ha avuto nemmeno le palle di dirlo, ordinaria che è.
Many miles away, mia suocera stava facendo gnocchi con la Julia, e stasera me ne ha mandato un piatto.
Ho un'allergia a pelle per i reality, ma questo programma in fondo non lo è più di tanto. Trattasi dei Fantastici 5, idea originale e tutto sommato ben confezionata e in onda su La 7.
C'è una punta di cinico sadismo che viene soddisfatta quando all'orso di turno viene imposta la ceretta al latte su tutta la schiena pelosa...bleah!
Bravi e divertenti i mitici 5, chi più chi meno, ma comunque affiatati e spesso con un sarcasmo e una perfidia degni solo di noi donne. ;)
Splendidi i suggerimenti di arredo (averci i soldi!!) e anche qualche ricetta improvvisata.
Ha successo perché i luoghi comuni sono veri, o solo molto affollati?
Nel dubbio, noto che i 5 sono diventati delle icone del web, ma non so se per donne, uomini o gay.
Alla fine abbiamo ceduto al richiamo della ns. vicina e siamo andati - Paula -a comprare la cancelleria come da apposita lista-lenzuolo della scuola. Siamo andati (sono andate) in centro, in un posto che si sparambia, si fa il pieno una volta e se ne riparla a metà anno. Maddeché. Noi mica siamo di quelli che "adesso Julia mettiamo tuuutte le cose nel placard e le ritiriamo fuori il primo-giorno-di-scuola (ho scritto ho scritto ho scritto da non poterne più, scrivevo i e u)" come fa la vicina col povero regazzino. No, la roba è tutta già spacchettata sul tappeto, la Ju sta riempiendo l'astuccio delle superpoderosas* da pesos 5.99 (no royalty, I guess), che se arriva sano al primo marzo mi faccio devoto di padre Pio (no, non è vero, mai), le plastiline in buon ordine (sparso), eccetera. Abbiamo risparmiato pesos 2 circa, spenderemo il doppio durante il primo mese di scuola. E lo sai che c'è? Ci piace così.
*Burbuja, Bellota y Bonbon. che a dolly polly e molly come nomi gli danno una pista.
Caz, leggere sto blog senza pop-up blocker è un calvario! che dici?
Ma perché spendiamo un sacco di soldi in - oggettivamente - cazzate e poi rimettiamo i fiammiferi usati nella scatola, come le nonne?
E' un punto interessante, NSR, perché è proprio l'importanza della legge che mi sfugge. : )
(A proposito, non me n'ero accorto ma c'è un threaddino pure su italians sullo stesso argomento). E' importante che chi si trova temporaneamente all'estero possa votare, anche se non so se il dottorando medio si iscrive all'AIRE, tanto torna a casa due volte all'anno; ma per quel che vedo io - e qualcun altro, a vedere italians e la lettera a Romano - l'emigrato "tradizionale", quello che fino a dieci anni fa dipendeva dalla posta per sapere se il paese suo c'era ancora o stava sotto a una slavina, i contatti - anche familiari - con l'Italia li ha persi dopo due settimane che stava qua, e sono molto pochi quelli che hanno mantenuto legami culturali, di lingua, ecc. Poi almeno qui da noi il condizionamento nazionalista era ed è forte - per integrare l'immigrazione, no? - sicché va già bene se c'è ancora un pezzetto di idea romantica di appartenenza. E ancora qua in Arg. negli ultimi anni molti hanno ritirato fuori dall'armadio il nonno furlano solo ("solo", è un'ottima ragione) per la disperazione di volersene andare dal paese con un passaporto UE; messi di fronte al problema della servitù di elettrodotto, non so come hanno reagito. Per questo non vedo molto il senso di avere 18 tipi in parlamento che rappresentano comunità che sono rimaste italiane molto parzialmente, né per voi che state là né per noi che stiamo qua e potremmo aver voglia di tornare. Che va a fare uno da qua ad aiutarvi a decidere sulla fecondazione assistita, o sull'Iraq? Da parte di chi? E che fa da lì per noi che stiamo qua? Strappa borse di studio? Soldi per pittare le sedi dei Comites? Serve il parlamento per questo? Non lo so, io ho l'impressione che sia una legge fatta più pensando ai vari busti sui mobiletti - e lo dico con tutto l'affetto per metà della mia famiglia - che alla pratica quotidiana. A futuro, per _questa_ generazione di più o meno espatriati che vanno-e-vengono, mi pare che il voto potrebbe essere più utile e coerente - ma ognuno affogato nel collegio d'origine, per favore, a votare i "suoi" candidati. Per gli italiani all'estero forse ci sono cose più utili, che ne so, un paio di persone in più nei consolati, scuole riconosciute, convenzioni interuniversitarie, formazione... No?
Sul Corriere di oggi, Sergio Romano risponde ad una lettera polemica sul voto degli italiani all'estero: