30.12.04

Quinte colonne

Cercavo un'altra cosa, ma ho trovato questa.

...la Coldiretti, che ha elaborato un vademecum per difendersi dal biotech, in riferimento alla vendita in Italia del primo olio Ogm, rilevata da www.greenplanet.it, nelle versioni soia 100% e semi vari (soia e girasole), commercializzato con il marchio Giusto e imbottigliato dalla Casa Olearia Italiana spa a Monopoli (Bari) in Puglia, la regione leader in Europa nella produzione di olio di oliva extravergine con cinque denominazioni di origine riconosciute dall'Unione Europea. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una preoccupante novità di mercato realizzata a partire da prodotti agricoli di origine non italiana che sono tuttavia trasformati in un territorio che offre ben più valide alternative con oli di oliva di alta qualità che assicurano elevate garanzie nutrizionali e sanitarie."



Quel popo' di territorio e guarda che pensano. Io gli toglierei la tessera del Partito.

Escrito por marigold a las 00:49 | Comentarios (0)

27.12.04

Messaggi cifrati

E' uscito "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" in dvd. Alla domanda "E il vhs?" il commesso ha risposto serafico "Fra un paio di mesi".
Qualcuno sta cercando di dirmi qualcosa?

Escrito por marigold a las 13:21 | Comentarios (3)

25.12.04

You coome down from the sta-a-rs


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Mia figlia ha fatto il presepe. Mica male, per una casa in cui non si parla mai di religione, meno quando mi chiudo un dito in una porta. E' bello, il presepe, ci stanno tutti gli animaletti della busta "fattoria" (fanno ancora le buste "zoo", "fattoria" e "attack!" - i soldatini verde scuro - come quando eravamo bambini; costano $5 cadauna). (Nella foto ci sono solo quelli di porcellana fredda, gli altri non ancora). Ed è pure filologico, i re magi stanno dietro alla famiglia, tipo "spaventiamoli, che hanno il singhiozzo". Ma succede perché vengono da est, e la capanna è orientata come il mobiletto, est-ovest. L'anno prossimo la mettiamo nord-sud, come dev'essere.

Ho visto Polar express, con la Julia. Lei, affascinata dal gran finale con le diecimila comparse come una volta, ma digitali. Io, boh. La prima parte della storia è tirata per i capelli, con due o tre pretesti anche un po' da bastardi, poveri bambini, per fare un po' di avventura. Poi la cosa si fa un pochino più avvincente, con la famosa sequenza delle montagne russe, e con lo sparpagliamento visuale della città del polo nord. Ma l'estetica fra Rockwell, la grade depressione e la Londra di Jack the Ripper è un po' troppo dark, e la fabbrica di Babbo Natale è una roba tipo Orwell/Brazil, con gli elfi che controllano i capricci di tutti i bambini anglosassoni - manco un Jacques, dico - sui loro monitor in b/n. E poi il finale sulla solita pippa del continuare a credere anche dopo cresciuti - che lo facciamo già tutti, sennò ci saremmo sparati - e la lezione di vita, che per quello erano saliti ncoppa o treno, imparare per il bambino presuntuoso, credere per il disincantato, guidare (non "decidere", guidare gli altri) per la tentennante mini-Condi. E la ciliegina, la frasetta del conduttore "L'importante è salire sul treno, anche se non si sa dove porti". Te a che pensi, coi tempi che corrono? io pure. Uno se ne va con una tristezza. Pensando sono io che sono un paranoico, oppure Zemeckis è un genio ed ha intrappolato lo spirito del tempo. Oppure gli è solo venuto male il film per bambini. E poi c'è un'altra cosa. Non c'è un riferimento, uno, a che a natale è nato un tipo. Si chiama natale per quello, sennò continuava a chiamarsi yule.

E' che non c'è un cavolo da fare, alla fine di dicembre ci stavano prima i pagani; mica perché erano pagani erano per forza cattivi. Noi gli abbiamo fregato le feste, questi so' stati buoni per un po', e adesso pian pianino se le riprendono. D'altra parte al nostro eroe, come lo chiama la Cristina Bajo sulla Voz, il Bambino, non è che gli abbiamo fatto fare tante belle figure. E nemmeno lei, la Bajo, che lo mette in mezzo in un articoletto pieno di spirito natalizio; peccato per il finalino di razzismo strisciante, battutine sui figli di enne enne, una bella sintesi fra il repertorio antiyankee catto-iberico e il Paperino come punta di diamante dell'imperialismo americano di Mughini. Brillante, altri 500 punti per i pagani.

Per non essere da meno di Buenos Aires, poi non si dica che siamo provinciali, pure noi abbiamo la nostra esposizione d'arte chiusa per disordini. Fra le "visioni del natale" dei 10 artisti ce n'era una in cui mentre alla tele c'è un documentario sulla fecondazione, un tipo con la testa da colomba si fa, parlando con rispetto, la Madonna. Un sedicente prete tradizionalista, un tipo uscito da un film, va a fare casino all'inaugurazione, e la mostra non è che si chiude ma proprio nemmeno la aprono - la gente del comune stava sulle spine e non vedeva l'ora; non solo, ma il sindaco, il capo che tutti vorrebbero avere, scapoccia l'assessorato alla cultura. Arrivano subito quelli de sinistra, dicono loro, e da tre giorni sulla piazza del paese stanno lì a insultarsi e a spintonarsi con gli ultrà. Già visto. A proposito, dormiranno lì o si danno appuntamento alla mattina presto? La Voz oggi fa pure un bell'editoriale sulla libertà d'espressione, gli opinionisti articoli tristi sulla censura. Ma l'aria che tira è un'altra; il giornalaio, la persona più cool della terra, era incazzato come un picchio, e le telefonate alla radio pure. Ahò, qua alla madonna ci tengono, e ci si mangiano il fegato. Fermo restando che non so se si può fare il processo alle intenzioni, però mettersi così di brutto con un simbolo religioso, non è che è una provocazione un po' gratuita? Questi che alla Madre-di-Dio la venerano solo se è vergine sono bacati dentro, ma per un pittore che dice di essere "darwinista", qual è il senso dell'operazione?

Escrito por marigold a las 22:32 | Comentarios (1)

A chip off of the old block


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La stessa pelata, lo stessa canappa, e quello che è più grave lo stesso idealismo suicida, la stessa maniera di camminare ciondoloni e la stessa paura di quello che non riusciamo a controllare. Io, per ora, un pochino più positivo, ma con l'età non si sa mai. Bè, buon natale, magari è la volta che si riesce a essere normali.

Escrito por marigold a las 22:25 | Comentarios (1)

24.12.04

Buon Natale!!

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Che sia gelido come questo babbo viennese, o caldo...

AUGURI a tutti!!

Escrito por prudence a las 14:01 | Comentarios (0)

12.12.04

Se tu dai una cosa a me

Sulla Voz di sabato c'è un pezzetto interessante sulla decadenza dei Club del Trueque, cioè del baratto. La cosa, o almeno la fama della cosa, era iniziata nel 2001 mentre qua si rotolava verso la crisona. Si formava un gruppo in cui rimediavi una riparazione della lavatrice in cambio di una seduta di aiuto psicologico, o un taglio di capelli per una babysittata. Per scambi differiti si usavano buoni-credito. Un modo per mantenere lo standard di vita in un tempo in cui i soldi iniziavano (drammaticamente) a diminuire. I club sono praticamente spariti, e l'articolo ne cerca le ragioni - pure con un po' di nostalgia che non so se condivido. Bè, la prima è che sono ricomparsi i soldi, ed è abbastanza ovvia. Poi l'apparizione dei soliti furbi, di buoni contraffatti, dell'alterazione dell'etica clubbistica, dei furti. Poi ci sono un paio di visioni sociali - una del sindacato CTA. I club hanno cominciato a indebolirsi quando da fenomeno di classe media che erano hanno iniziato a riempirsi di gente che cercava di soddisfare necessità di base. Ovviamente, questo lo aggiungo io, è molto più semplice barattare prestazioni di servizi che beni materiali, soprattutto perché questi qua li devi comprare - nei club non c'erano produttori di materie prime, mi sa che non era quella l'idea - e soldi nel circuito non ce n'erano - qualcuno doveva metterli da fuori. Sicché la gente, in particolare i pionieri, ha ormai abbandonato il baratto. All'articolista l'idea piaceva, e ha un po' di rammarico, ma probabilmente il denaro è un po' difficile da sostituire, almeno quando ce n'è.

Escrito por marigold a las 15:58 | Comentarios (2)

06.12.04

A sfottere l'Appeso!

Imbarazzante querelle artistico-religioso-politica a Buenos Aires e sulle onde eteree. Mentre voi state là col crocifisso in mano, che questo ndo' lo metto, lo appendo o non lo appendo, nella mangiatoia ce metto il bambinello o un tamagochi, che penseranno gli animisti se canto bianco natal, il museo pubblico di non-so-che punto gov punto ar vernissa la polemica retrospettiva di Leon Ferrari.

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LF cià qualche conto in sospeso con la chiesa cattolica nazionale e anche estera, e con l'iconografia cristiana e insomma, dice qualcosa di sensato e diverse cazzate, suppergiù nella media umana; ma questo sì: ha risolto i suoi problemi col crocifisso, lo ficca dappertutto, nel tostapane, nel frullatore, e anche appeso all'aeroplanino, come si vede da questa finezza del '65 che si chiama "La civiltà occidentale e cristiana".

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Ma a Buenos Aires mica ci stanno i parigini, che dicono oulalà e un pasito pa' lante. No, ci stanno i portegni, di cui alcuni cazzimmosi pre-Lucy, e altri cazzimmosi uguale, ma dall'altra parte, che è quella clerico-nazi. Sicché è tutto un bailamme di rispetto per i sentimenti religiosi, e rispetto per la libertà d'espressione, e questa è una monnezza, e questo è oscurantismo, e la guerra anticristiana, e la guerra al libero pensiero, a puzzoni, a fii de na mignotta, eccetera. Se fossero rappresentativi i personaggi che ne discutevano ieri sera nel peggior programma giornalistico della tv aperta, ci sarebbe da preoccuparsi.

Escrito por marigold a las 23:06 | Comentarios (1)