Acqua pesante
La nostra concessionaria del servizio d'acqua era la ditta di servizi pubblici più amata dai cordobesi. Sempre prima nei sondaggi, tutti soddisfatti del servizio eccetera. Certo, l'acqua non va e viene come la luce e la linea del telefono, non c'è bisogno di mangiarsi il fegato al call center una volta a settimana, apri il rubinetto e sta sempre là, magari il sapore non è il massimo ma pensando ai laghi da cui viene, troppa grazia. Vabbè, c'era una parte del contratto che non avevano rispettato, ma era giusto quella di mettere i contatori, e con il forfait erano tutti contenti. Oltretutto quei pochi che non avevano voluto allacciarsi alla rete cittadina per restare con le reticelle di quartiere (da pozzo) raccoglievano i nitrati col secchiello. Quando andava bene, i nitrati.
Il mondo color di rosa è durato finché Aguas ha ottenuto l'aumento di tariffa che reclamava da un po'. Riunioni con il governo, discussioni sul canone, alla fine viene partorito l'adeguamento del contratto. Al parlamento regionale non c'è bisogno di insistere, come governo crea... Escono le nuove regole. Come si fa con i poveretti della città? Si divide la stessa in zone e secondo il reddito presunto dei quartieri si stabilisce una quota fissa differenziata. I quartieri meno chic pagano uno, e gli altri due, tre, quattro eccetera. Come si fa a risparmiare la risorsa in un posto in cui la signora lava il marciapiede davanti casa col tubo, e chi ha la piscina preferisce svuotarla invece di accendere la pompa e far funzionare il filtro? Si promettono i contatori, si mette un forfait basso, 10 mc/mese, e si mazzia progressivamente l'eccesso. Arriva a casa un depliant con un sacco di formule per calcolare il canone. La gente comincia a inquietarsi, le formule sembrano oscure e come le giri le giri il risultato è un numero grande. Arrivano anche le prime bollette rincarate, e la gente inizia ad andare per strada, in particolare la ex-classe media (e anche quella che ex non è). Le proteste aumentano a palla di neve, Aguas fa uno spot per dire massù, non è poi tanto, la gente non la prende bene. Il sindaco tira fuori il suo D'Inzeo intimo e cavalca la protesta. Per molto meno Aguas (a maggioranza Suez, "mica ci laviamo una volta a settimana come i francesi!") se n'è dovuta andare da Capitale e Santa Fe, con grande vantaggio d'immagine per il governo "di sinistra". A questo punto il governor, uno dei pochi neolib che ancora galleggiano, si chiama fuori ed esclama "non permetterò che i cittadini vengano danneggiati!", e l'ente di controllo sulle concessioni stoppa (per iniziativa autonoma, dice, ma la gente è cattiva e non ci crede) il nuovo contratto. Per tre mesi niente aumenti, mentre si analizza la situazione. Secondo la maggioranza il contratto era perfetto, è tutta colpa della ditta che "lo ha implementato male". La gente è sempre più cattiva e non ci crede, perché si è fatta questa idea maligna dello scaricabarile e il mirror-climbing si taglia col coltello. Secondo il cattivissimo giornale locale al governo si sono accorti all'improvviso che la gente non vuole saperne di consumare meno e quindi Aguas farà più soldi del previsto, e quindi bisogna ridiscutere, una cosa che fa tremare al pensiero del fra-le-righe. A questo punto stiamo. Vedremo a che serviranno i tre mesi di time-out. E vedremo quando arriveranno le bollette della luce (provinciale) con "la tariffa bloccata" ma con i contributi speciali per la lotta antincendio e l'adeguamento delle infrastrutture.
Escrito por marigold a las 26.02.06 02:26