Questa l'espressione riuscita di un collega sigaretta-dipendente, a cui voglio comunque tanto bene. ;)
Un po' peggio sono stati i 5 giorni di lavoro in fiera, dato che su una decina che eravamo, la metà erano fumatori. Di questi, la metà erano anche maleducati, dato che si accendevano tranquillamente il cilindretto puzzolente nel viaggio in pullmino RM-BO e ritorno, fumavano in fiera (ma lì c'era spazio) e qualche volta anche in ristoranti fin troppo permissivi. Le leggi, da noi, funzionano sempre poco.
Mai una volta, e dico una, in cui sia stato chiesto il permesso di poter fumare agli amici, colleghi e vicini non fumatori. Anche se la mia esperienza mi dice che i fumatori sono generalmente intrisi di una ipocrisia nicotinoide, e non sono pronti alla possibile risposta "sì, mi dà fastidio". Ma avrei comunque apprezzato il gesto, sintomo di un minimo di considerazione verso l'altro, che comunque esiste (e vorrebbe continuare ad esistere, grazie).
Eppure tutto questo capita in un ambiente "di sinistra", ammesso che voglia dire qualcosa, dove in teoria si predica la tolleranza, si esalta la diversità, si incita alla pace ed alla collaborazione. Per qualche strano motivo, io sono dalla parte degli intolleranti, e loro no.
E vogliamo dire una parolina sul boicotaggio delle multinazionali, della Coca e della Nestlé? Philip Morris ringrazia.
Vorrei tanto che fumare divenisse una moda fascia, così smetterebbero all'istante.
Escrito por prudence a las 13.09.05 17:41Ma, questo dove è stato? Italia o Arg.?
Devo dire che una delle cose che mi stuppiva di più all'inizio, era che i fumatori italiani accendevanno la sigaretta anche prima che i compagni del suo tavolo avessero finito da mangiare...!!! E in Cordoba quello non succedeva.
Saluti dalla tua città!
M.
Italia, Italia... per la precisione, Bologna. ;)
Escrito por Prudence a las 19.09.05 12:58Kid, mi sa che la stronzaggine è trasversale...
: )