Ho visto Polar express, con la Julia. Lei, affascinata dal gran finale con le diecimila comparse come una volta, ma digitali. Io, boh. La prima parte della storia è tirata per i capelli, con due o tre pretesti anche un po' da bastardi, poveri bambini, per fare un po' di avventura. Poi la cosa si fa un pochino più avvincente, con la famosa sequenza delle montagne russe, e con lo sparpagliamento visuale della città del polo nord. Ma l'estetica fra Rockwell, la grade depressione e la Londra di Jack the Ripper è un po' troppo dark, e la fabbrica di Babbo Natale è una roba tipo Orwell/Brazil, con gli elfi che controllano i capricci di tutti i bambini anglosassoni - manco un Jacques, dico - sui loro monitor in b/n. E poi il finale sulla solita pippa del continuare a credere anche dopo cresciuti - che lo facciamo già tutti, sennò ci saremmo sparati - e la lezione di vita, che per quello erano saliti ncoppa o treno, imparare per il bambino presuntuoso, credere per il disincantato, guidare (non "decidere", guidare gli altri) per la tentennante mini-Condi. E la ciliegina, la frasetta del conduttore "L'importante è salire sul treno, anche se non si sa dove porti". Te a che pensi, coi tempi che corrono? io pure. Uno se ne va con una tristezza. Pensando sono io che sono un paranoico, oppure Zemeckis è un genio ed ha intrappolato lo spirito del tempo. Oppure gli è solo venuto male il film per bambini. E poi c'è un'altra cosa. Non c'è un riferimento, uno, a che a natale è nato un tipo. Si chiama natale per quello, sennò continuava a chiamarsi yule.
E' che non c'è un cavolo da fare, alla fine di dicembre ci stavano prima i pagani; mica perché erano pagani erano per forza cattivi. Noi gli abbiamo fregato le feste, questi so' stati buoni per un po', e adesso pian pianino se le riprendono. D'altra parte al nostro eroe, come lo chiama la Cristina Bajo sulla Voz, il Bambino, non è che gli abbiamo fatto fare tante belle figure. E nemmeno lei, la Bajo, che lo mette in mezzo in un articoletto pieno di spirito natalizio; peccato per il finalino di razzismo strisciante, battutine sui figli di enne enne, una bella sintesi fra il repertorio antiyankee catto-iberico e il Paperino come punta di diamante dell'imperialismo americano di Mughini. Brillante, altri 500 punti per i pagani.
Per non essere da meno di Buenos Aires, poi non si dica che siamo provinciali, pure noi abbiamo la nostra esposizione d'arte chiusa per disordini. Fra le "visioni del natale" dei 10 artisti ce n'era una in cui mentre alla tele c'è un documentario sulla fecondazione, un tipo con la testa da colomba si fa, parlando con rispetto, la Madonna. Un sedicente prete tradizionalista, un tipo uscito da un film, va a fare casino all'inaugurazione, e la mostra non è che si chiude ma proprio nemmeno la aprono - la gente del comune stava sulle spine e non vedeva l'ora; non solo, ma il sindaco, il capo che tutti vorrebbero avere, scapoccia l'assessorato alla cultura. Arrivano subito quelli de sinistra, dicono loro, e da tre giorni sulla piazza del paese stanno lì a insultarsi e a spintonarsi con gli ultrà. Già visto. A proposito, dormiranno lì o si danno appuntamento alla mattina presto? La Voz oggi fa pure un bell'editoriale sulla libertà d'espressione, gli opinionisti articoli tristi sulla censura. Ma l'aria che tira è un'altra; il giornalaio, la persona più cool della terra, era incazzato come un picchio, e le telefonate alla radio pure. Ahò, qua alla madonna ci tengono, e ci si mangiano il fegato. Fermo restando che non so se si può fare il processo alle intenzioni, però mettersi così di brutto con un simbolo religioso, non è che è una provocazione un po' gratuita? Questi che alla Madre-di-Dio la venerano solo se è vergine sono bacati dentro, ma per un pittore che dice di essere "darwinista", qual è il senso dell'operazione?
Escrito por marigold a las 25.12.04 22:32io voto per il "tu, paranoico". ;)
Escrito por prudence a las 29.12.04 12:39