Da appassionato delle seghe mentali, mi sono abbonato a una rivista di sinistra. Abbastanza più a sinistra di me, nel senso che si dà al termine da queste parti. Alcune cose bene, altre così così, altre ci ho sformato; tutto previsto, regolare. Però quando ho finito di leggerla, e rileggerla, e rileggerla (è una rivista piccola, e ho l'influenza) mi è venuto un po' di mal di pancia. Perché entriamo in 4 in una stanza e ne escono tre partiti di cui uno poi si scinde? Abbiamo abbastanza cose in comune o è una pia illusione che ci si continua a fare per negare l'evidenza? Mentre rimuginavo, domenica sulla Naciòn c'era questa vignetta di Liniers, che riassume alla perfezione, anche se non c'entra niente.
non condividendo il titolo, ne comprendo il contenuto. ;)
il fatto è che siamo culturalmente dei segaioli, purtroppo. qualsiasi argomento anche futile dev'essere rivisto in chiave destra/sinistra, un po' come le domande di rito sulla mortadella e il prosciutto cotto.
solo che quando cominciano a riguardare i film, i libri, la marca delle scarpe, il bere/non bere, il pagare il canone rai o no, a me francamente mi scoccia ed anche parecchio.
senza contare che oltre che segaioli siamo anche ipocriti. "il canone?? no, e chi la vede la tv, nazional-popolare, è borgheeese..." e poi culo incollato alla sedia il mercoledì di coppa. eh eh.
non ho capito "non condividendo il titolo". vinceremo? vincerete? vinceranno?
Escrito por marigold a las 30.04.04 00:44è che non mi riconosco in nessun "noi", come sai. ;)
tra l'altro rileggendo mi accorgo di essere stata un po' contorta, manca il passaggio da bipolarismo da bar a suddivisione frattale dei poli... :D